Katharina Rutschky, sociologa e scienziata dell’educazione, pubblicò a Berlino nel 1977: “PEDAGOGIA NERA”, una raccolta di saggi e manuali sull’educazione dei bambini pubblicati con successo a partire dalla fine del milleseicento fino ai primi del secolo scorso.
Un lungo viaggio umano e scientifico all’interno dei metodi educativi elaborati per crescere dei bravi adulti obbedienti attraverso la repressione delle loro emozioni, ignorando i loro bisogni, manipolando la loro volontà e per questo usando la violenza fisica e psicologica, l’autoritarismo in famiglia e a scuola, ovvero tutto quello che il regista Haneke ha molto ben descritto nel pluripremiato film “Il nastro bianco”.
Ecco quale è stato il punto di partenza di questo mio nuovo spettacolo: INFANZIA FELICE. Sono partita da qui lo scorso aprile, mi sono immersa in diverse letture, blog, ho e sto ancora raccogliendo interviste a genitori e ad insegnanti, per capire cosa sia rimasto di quei metodi educativi con i quali la mia generazione (anni 60/70) è cresciuta e che oggi, apparentemente, ha bandito. Mi sono chiesta, sulla scia dei dati sulle generazioni passate e la loro sofferenza, cosa possa affliggere oggi i nostri bambini, che sarebbero ben più ascoltati e coccolati di quel che fummo forse noi, sicuramente più dei nostri nonni e genitori. Me lo sono chiesta osservando l’aumento dei casi di bullismo, di depressione e di anoressia tra i giovani, osservando un evidente mancato riconoscimento dell’autorità in qualsiasi forma essa si manifesti. Oggi parliamo molto di difesa dell’infanzia, eppure questa infanzia in realtà mi sembra tanto sofferente, poco rispettata e talvolta violenta.
Mi sono fatta l’idea quindi che la pedagogia nera sia ancora ben presente, ma che abbia assunto solo nuove forme e più subdole. Per fortuna però, ho scoperto anche sia un veleno dal quale possiamo liberarci e Infanzia Felice vi racconterà come!
Quando? Estate 2018 …