il sassolino bianco e la rabbia repressa

Come è andata a Bari con il progetto CESVI "TenerAmente verso un'infanzia felice"

Mi dicono che la figlia, 8 anni, non vuole mai farsi vedere col padre perché lui le “fa fare sempre brutta figura”. E infatti lui, arrivato nel pomeriggio per lo spettacolo, si è fatto subito notare nella hall alzando la voce e discutendo con gli operatori per via di un problema di green pass. E lo immagino quindi come un tipo collerico, prepotente, rabbioso.
Mi dicono non venga mai lui alle iniziative della Fondazione, ma stavolta allo spettacolo, si.
E non solo è rimasto fino alla fine, ma si è preso pure il “regalino” che faccio al pubblico al termine di INFANZIA FELICE.

Mi dicono che con lui in sala, c’erano molti dei personaggi del mio spettacolo, anzi “c’erano tutti sai? “Bambini maltrattati, genitori abusati e abusanti, insomma la palette di umanità di cui racconto nella mia fiaba.
Un pubblico, rispondo io, però non così diverso da quello che incontro abitualmente tra i velluti e gli stucchi dei classici teatri italiani.

Voglio dire che magari il mio solito pubblico non è figlio di una mamma che pensa sia meglio lavarti con il detersivo per i pavimenti, o di genitori che ti lasciano letteralmente morire di fame a un anno e mezzo di vita perché presi dalla loro tossicodipendenza.
Però.
Però il maltrattamento infantile, l’abuso, la violenza su3 bambin3 ha tantissime facce, spesso nascoste, che mi vengono raccontate costantemente dopo ogni replica, in ogni dove.

Quella bimba di 8 anni l’ho poi incrociata l’indomani sulle scale della Fondazione, mi è corsa incontro con altri bambini presenti allo spettacolo “mi è piaciuto tanto” “Mi rifai la preside?” “Mi fai il nonno?” “sei bravissima” “E la maestra?” “Hai gli occhi belli della mia nonna”…
Io in ginocchio alla loro altezza, cercando di tenere ferme le lacrime e il battito del cuore, ho ripetuto battute e personaggi.
E il “regalino” lo avete preso?
“Si!! E anche il mio papà”
E cosa avete capito dello spettacolo?
“Che bisogna trattare bene i bambini”
Ecco.

Ed è quello che io spero anche il tuo papà pensi mentre stringe in tasca il mio regalino, che si ricordi che anche se lui non è stato trattato bene da bambino, non c’è ragione ora maltratti anche te.